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Daily Archives: 16/10/2016

Revisione costituzionale, stato di guerra

Il progetto di revisione costituzionale, approvato dal Parlamento e che il prossimo 4 dicembre verrà sottoposto al referendum popolare, modifica 47 dei 134 articoli vigenti della Costituzione. Gli argomenti oggetto del cambiamento sono anche molto differenti tra loro, il che suscita già non poche perplessità dal punto di vista metodologico. Nel merito ci sono alcuni aspetti – talvolta considerati a torto secondari – che necessitano di qualche approfondimento e valutazione critica.

  • La riforma attribuisce la deliberazione dell’eventuale stato di guerra (art. 78 della Costituzione) soltanto alla Camera dei deputati, escludendo il Senato. È vero che tale deliberazione non sarà più presa a maggioranza dei presenti in aula, ma dovrà essere approvata a maggioranza assoluta degli aventi diritto. Occorre però tenere conto che la nuova legge elettorale (detta “Italicum”) attribuisce la maggioranza dei seggi al primo partito che supera il 40% dei voti oppure che si impone al ballottaggio tra i primi due, indipendentemente dai consensi ottenuti al primo turno. Ciò significa che di fatto a decidere un eventuale stato di guerra saranno i rappresentanti di una minoranza del popolo italiano, diventati decisivi soltanto grazie ad un discutibile premio di maggioranza. È evidente che consegnare anche una decisione così importante per il futuro di un Paese nelle mani dei rappresentanti di un solo partito (tendenzialmente minoritario) è oggettivamente molto rischioso. Tra l’altro questo è un esempio di come le modifiche alla seconda parte della Costituzione possono incidere anche sui principi fondamentali, perché è evidente che se passasse il progetto di revisione, avremmo come conseguenza effettiva un indebolimento dell’art. 11 della Costituzione.

(da pressenza International press agency)

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